You and me, them and us | By : shaari Category: Italian > Originals Views: 817 -:- Recommendations : 0 -:- Currently Reading : 0 |
Disclaimer: This is a work of fiction. I do not know the celebrity I am writing about. I do not make any money from the writing of this story. |
Un paio di avvertimenti e poi vi lascio alla storia:
-So che è una storia un po’ particolare, all’inizio potrebbe sembrare noiosa perché è molto introspettiva sui sentimenti del protagonista, ma non sarà sempre così depressiva, dal secondo capitolo prende trama è diventa più avvincente (o almeno quella è l’intenzione)
-Non sapevo bene se mettere R o NC17 perché non sono sicuro se mettere o no scene di sesso nei capitoli futuri; in ogni caso è probabile che accada, quindi siete avvertiti.
-Questa storia contiene più o meno lievi contenuti Slash (ovvero tratta anche di tematiche omosessuali maschili. Se la cosa vi fa schifo siete pregati di non proseguire con la lettura se poi dovete lasciare recensioni tipo “che schifo, un'altra storia di froci!” o roba simile. Tengo a precisare che prendo la questione della discriminazione molto sul personale; quindi, per favore, evitate certe uscite razziste nei commenti.
-Non saprei come definire questa storia. Tratta po’ di guerra, forse lievemente di fantasy, un po’ (ma non è il tema centrale) d’amore (beh…in effetti più di “attrazione” che di romanticismo vero e proprio. Non c’è miele in questa storia), un po’ di drammaticità… è un genere misto!
-Non è una One-shot (One-shot = storia ad un solo capitolo)
-La canzone citata all’inizio è la bellissima “Soldier’s poem” dei Muse. In fondo ho messo anche la traduzione.
-le traduzioni delle note in inglese sono in fondo alla pagina. Comunque non sono strettamente necessarie per capire la storia. Servono solo ad enfatizzare l’atmosfera.
-Ultima cosa: “fading life”, significa “vita svanente”. In italiano suona malissimo.
Beh direi che non ho molto altro da dirvi. Buona lettura!
Disclaimer: tutti i personaggi di questa storia e la trama stessa appartengono a me e sono dedicati a mio fratello William, che mi ha dato l’idea e mi ha aiutato molto a svilupparla. “Soldier’s poem” appartiene ai Muse e non a me. Questa storia non ha alcuno scopo di lucro e non è basata su alcun evento reale. Non è permesso copiare o utilizzare in alcun modo questa storia o parte di essa senza il diritto consenso dell’autore. È permesso citarne delle parti solo specificando l’autore,il titolo della storia e il link alla stessa.
Titolo: You and me, them and us (tu ed io, loro e noi)
Autore: morningstar (nel caso vi interessi significa “stella del mattino”)
Nota dell’autore: Non ho nulla di particolare da dire per ora. Leggete e Recensite. Risponderò a eventuali commenti nel prossimo capitolo.
You and me, them and us
***
"Soldier's Poem"¹
(Muse)
Throw it all away
Let's lose ourselves
'Cause there's no one left for us to blame
It's a shame we're all dying
And do you think you deserve your freedom
How could you send us all far away from home
When you know damn well that this is all
I would still lay down my life for you
And do you think you deserve your freedom
No I don't think you do
There's no justice in the world
There's no justice in the world
And there never was
***
01 - fading life -
Ecco. È finita.
Sapevo che sarebbe successo. Era solo questione di tempo ormai.
Sono qui disteso da…quanto?
Minuti? Ore? O più probabilmente, giorni?
Eppure sembrano passati secoli da quando mi sono svegliato qui steso per terra, e non mi sono minimamente mosso da allora.
Non perché sia ferito così gravemente da non potermi alzare, o perché sia legato, o bloccato in qualche modo.
Se volessi, potrei sicuramente alzarmi da terra e…
e… cosa?
Cosa potrei fare poi?
Andarmene? Per quale motivo? E per dove, poi?
Rimanere qui e impegnarmi per sopravvivere? Sopravvivere per cosa?
Non c’è più nulla, nulla per cui valga la pena vivere ormai.
Io… ormai… ho perso ogni cosa.
Non ho più nulla, più nulla esiste per me.
Non molto tempo fa, forse qualche giorno o qualche settimana addietro, ho deposto nella tomba l’ultimo cadavere.
Era ridotto a uno stato pietoso, sembrava quasi un mucchietto di stracci sporchi; era pieno di parassiti e
puzzava da fare schifo.
Avrei dovuto bruciarlo, credo.
Proprio come fece mio fratello con tutti gli altri.
Se fosse stato qui mi avrebbe aiutato a farlo… ma anche lui… ormai… è morto…
Si è ucciso… o meglio non ha fatto nulla per impedire la propria morte.
Mentre quel mucchio di cadaveri putrescenti cominciava a bruciare, lui… beh, semplicemente ci si è seduto
sopra, e si è lasciato bruciare.
Sorrideva…
Sorrideva mentre ammucchiava i corpi, sorrideva mentre li cospargeva di combustibile e gli dava fuoco, e ha continuato a sorridere anche mentre bruciava.
Non ha fatto un solo lamento, non ha gridato, non ha cercato di scappare, e nemmeno ha smesso di sorridere.
Era come se fosse paralizzato, ma non lo era.
Io lo so.
Lo so benissimo che non lo era.
Lo so perché mentre se ne stava lì, con la pelle che si copriva di vesciche e il sorriso congelato sul volto, lui mi parlò.
“il resto lo lascio a te”, questo disse. E poi morì.
Non dimenticherò mai quella scena, quel calore, quel puzzo di carne bruciata, ma soprattutto, quel suo sorriso.
In quel momento ero io ad essere paralizzato dall’angoscia, era come se i miei muscoli fossero stati immobilizzati.
Rimasi semplicemente lì a guardare, la bocca aperta, l’espressione angosciata, e un grido che mi si era bloccato in gola. Non riuscivo a distogliere lo sguardo nemmeno per un secondo, come ipnotizzato.
E poi, quando di lui non rimase altro che polvere e ossa annerite, urlai.
Urlai con quanto fiato avevo in gola, urlai fino a perdere la voce e i sensi, sbattendo sul pavimento.
Continuo a vederlo in sogno. E ogni volta provo lo stesso dolore, la stessa paura, la stessa disperazione…
Lo stesso odio.
Lo odio, esatto. Lo odio per quello che ha detto. Lo odio per quel suo dannato sorriso stampato sulla faccia, lo odio per essere morto in quel modo, e lo odio per avermi lasciato solo.
Il resto lo lascio a te.
“il resto” consisteva in un bel po’ di cadaveri sparsi qua e la, che ricomposi come meglio potevo e che deposi nelle tombe di pietra della cripta.
L’ultimo dovetti sistemarlo insieme ad altri due, perché non c’erano più tombe a disposizione.
Ormai qui non è rimasto nulla… beh, non proprio… rimane ancora qualcosa…o meglio, qualcuno… indovinate un po’?
Esatto, sono rimasto io.
Ma non per molto ormai.
Tengo ancora stretta in mano la fiaschetta…
…vuota.
Non so per quanto sono rimasto a fissarla. Ho finito l’ultimo sorso d’acqua poco fa, anche se non saprei dire esattamente quando.
E nemmeno ricordo quando è stata l’ultima volta che ho mangiato qualcosa.
All’inizio lo stomaco si lamentava e mi faceva male, ma imparai presto ad ignorarlo.
Quando stai per così tanto tempo senza mangiare la fame cessa di fare sentire i suoi morsi e non riesci più nemmeno a ricordare il sapore del cibo. Comunque non ci pensi.
Servirebbe solo a soffrire di più
La fame è brutta, e di certo un digiuno così lungo non mi ha fatto del bene, ma ho come l’impressione che non sarà nulla, paragonata alla sete.
Comincio già a soffrirne. Ho la gola secca, la mia lingua sembra di cuoio e se provo a parlare non mi esce fuori che una sorta di mugolio incomprensibile.
Morirò, ne sono certo, la Morte arriverà tra non molto con la sua falce lucente e il suo ghigno scarno a prendersi la mia vita.
Presto, certo, ma non abbastanza da provarmi della sofferenza di ognuno degli innumerevoli respiri che ancora mi restano.
Ormai non faccio più neanche caso a ciò che vedo e sento, e non mi sforzo nemmeno di distinguere le allucinazioni dalla realtà.
Solo i sogni li riconosco, o meglio, il sogno, perché sempre lo stesso.
È sempre lo stesso fratello a sorridermi tra le fiamme e a dirmi quella frase. Il resto lo lascio a te. Certo, me lo hai lasciato, ma io non ho mai voluto finire al rogo, né nutro tale ambizione in questo momento.
Certo, spesso l’idea della morte mi sembra quasi una benedizione; oh, non sarebbe dolce, non sarebbe così
maledettamente facile spiaccicarmi la testa contro qualche masso o tagliarmi i polsi con qualche pezzo di ferro… magari addirittura infetto; così la morte sarebbe assicurata: se non mi ammazza il dissanguamento, ci sarebbe sempre una bella infezione, visto nelle mie condizioni anche un banale raffreddore sarebbe mortale.
Si, ma in fondo, perché prendersi tanto disturbo di andare a cercare la morte, quando tra non molto sarà proprio lei, Madama Morte in persona, a venirmi a prendere?
Mi basta solo aspettare ancora un po’, non ho neanche bisogno di andare a rintanarmi in qualche angolo o di pregare chissà quale divinità.
Sto benissimo qui per terra; è quasi confortevole, questa durezza, questa solidità e freddezza della pietra.
E poi se mi alzassi avrei sicuramente tutte le ossa indolenzite. Non che sia il mio problema principale.
Bisogna contare anche l’elevato grado di denutrizione, la carenza di svariate vitamine e di zuccheri, e un mucchio di altre cose di cui faccio volentieri a meno di preoccuparmi.
No grazie, sto benissimo qui per terra, a respirare quest’aria secca e piena di polvere; ogni tanto mi viene anche da tossire, ma preferisco non farlo perché mi fa un male cani ai polmoni e alle costole.
Inoltre, l’ultima volta ho anche tossito un po’ di sangue insieme alla polvere.
Qualcosa dentro di me si è gelato, e gela ancora a vedere queste macchioline rugginose a pochi centimetri dalla mia faccia.
Quando cominci anche a tossire sangue…beh, è piuttosto scontato che la tua ultima ora non è poi così lontana come avresti creduto.
Chissà, forse quel piccolo pezzetto di me che a vedere quel sangue ha avuto un sobbalzo ancora sperava di salvarsi; forse una piccola parte di me ancora pensava di avere una possibilità.
Ma non più.
Per me, ormai, non c’è più speranza.
There’s no hope left to me²
Non piangete per me, voi che ancora potete.
Non potrei comunque sentirvi, e le vostre lacrime andranno sprecate,
preziose gocce di sale versate per qualcuno che, oramai, è come se fosse già morto.
Respiro ancora, certo, ma oramai non si può dire che io viva. Sopravvivo forse, ma vivere è un'altra cosa.
Qualcosa che oramai mi è così lontana che non so più che cosa sia.
Please,³
could someone tell me what living means?
‘cause for me is just a word without a meaning
oh, please,
could someone give me an answer?
I’d really like to know…
I’d really like to…
Chiudo gli occhi, perché oramai tenerli aperti non mi serve più a molto…
…è tutto così… sfocato… come se i colori si stessero dissolvendo…
Ma non mi faccio ingannare.
Sono io che mi sto dissolvendo.
A quanto pare manca ancora meno di quanto pensassi…
Quanti respiri ancora?
Non molti, temo. Molto, molto pochi…
Non importa.
Ormai l’ho accettato.
Vivere o morire no fa più alcuna differenza per me…però…
…un momento…sembra quasi…
…se non sapessi che sono tutti morti, giurerei di sentire dei passi…
È strano…non sembra un allucinazione…
Le allucinazioni sono passate ormai da un pezzo…
…o meglio, ormai non ci facevo proprio più caso…eppure…
…eppure questo suono sembra quasi reale!
-TO BE CONTINUED!-
TRADUZIONI:
***
"il poema del soldato"¹
(Muse)
Gettiamo via tutto
Perdiamo noi stessi
perchè per noi non c’è rimasto nessuno da biasimare
è un peccato che stiamo tutti morendo
e pensi di meritare la tua libertà(?)
Come hai potuto mandarci tutti lontano da casa
quando tu sai maledettamente bene che questo è tutto
io darei ancora(lo stesso) la vita per te
e pensi di meritare la tua libertà(?)
No, non penso che tu lo faccia
non c’è giustizia nel mondo
Non c’è giustizia nel mondo
E non c’è mai stata
***
² There’s no hope left to me = Per me (ormai) non c’è più speranza
³ Please, = per favorevi prego
could someone tell me what living means? = qualcuno potrebbe dirmi cosa significa vivere
‘cause for me is just a word without a meaning = perchè per me (vivere) è solo una parola senza significato
oh, please, = oh, per favorevi prego
could someone give me an answer? = qualcuno potrebbe darmi una risposta?
I’d really like to know… = mi piacerebbe davvero saperlo…
I’d really like to… = mi piacerebbe davvero…
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