Prima o poi doveva succedere un ritardo! Perdonatemi!
Un sempre sentito ringraziamento a Kakashikun e a tutti gli altri miei anonimi lettori.
La storia sta cominciando a svilupparsi (credo), e si capisce un pochino di più dell’ambientazione e dei personaggi. E se siete stati attenti a cogliere i dettagli, in questo e in altri capitoli abbiamo già dei dettagli abbastanza rilevanti sui due protagonisti, e in particolare su Doru (Donnachaidh).
Ora dopo la solita pappardella vi lascio a quello che dovrebbe essere rinominato come il Capitolo Disgustoso.
Disclaimer: tutti i personaggi di questa storia e la trama stessa appartengono a me e sono dedicati a mio fratello William, che mi ha dato l’idea e mi ha aiutato molto a svilupparla. “Purify” appartiene ai Lacuna Coil e non a me. Questa storia non ha alcuno scopo di lucro e non è basata su alcun evento reale. Non è permesso copiare o utilizzare in alcun modo questa storia o parte di essa senza il diritto consenso dell’autore. È permesso citarne delle parti solo specificando l’autore,il titolo della storia e il link alla stessa.
Titolo: You and me, them and us (tu ed io, loro e noi)
Autore: morningstar (=stella del mattino)
Nota dell’autore: : ecco a voi quello che dovrebbe essere forse soprannominato Capitolo Disgustoso.
Prima o poi dovevo arrivarci, perché questa è una storia molto, molto sincera e realistica (seee come no…)
”Daily little problems” significa “piccoli problemi quotidiani”.
PS: non fraintendete, in questo capitolo non avviene nulla di sessualmente esplicito. Fans delle Lemon ai primi capitoli, se avete già cominciato a fare festa vi state tirando un gran bidone.
You and me, them and us
***
"Purify"¹
(Lacuna Coil)
I cannot fight against myself
No more
Self destruction that I predicted
Not a long time ago
Petrified
Thoughts so far from me
The power of my justice blows me away
It's just the case to repeat
What I've never said to you before
Celebrate
I'm alive again
You don't expect from me
This chain reaction
You can't imagine from me
This great affection
See the structure of my pride
Wasn't easy to build it away from this
I never walked away from you
I never walked alone
A pleasure makes me vibe again tonight
I'm just thinking how fine it is to feel myself so fine again
Celebrate
I'm alive again
It's time to turn the page and start
And then
Don't you think that it's time
To convince yourself it's over?
Celebrate
I'm alive again
***
05 – daily little problems-
Al mio risveglio sono immediatamente consapevole di almeno tre cose:
Primo, che invece di vedere solo una nebbiolina grigiastra uniforme ora riesco vagamente a distinguere degli oggetti nella stanza. Se mi sforzo molto riesco anche a voltare quasi impercettibilmente la testa e a vedere una vaga forma scura che penso sia Doru.
Secondo, che questi sta russando in modo così fragoroso che mi meraviglia il fatto che non mi abbia svegliato prima.
Terzo e molto più problematico fatto: mi scappa!
Ovvio, quel che ho bevuto e mangiato da qualche parte doveva pur finire, ma prima ero troppo concentrato su altre cose per pensarci.
Cose come il non aver toccato né cibo né acqua per chissà quanto, il sentire un dolore atroce ogni volta che tento di muovermi e il non vedere praticamente nulla a parte ora queste ombre sfocate.
Quindi non è tanto insolito che questo piccolo dettaglio mi sia totalmente sfuggito di mente.
Purtroppo nella mia situazione mi rendo conto che sia un problema non secondario.
I miei muscoli sono praticamente paralizzati. Non ho nemmeno mezza possibilità di riuscire ad alzarmi, cercare un angolino adatto, slacciarmi la cintura e sorreggere il rubinetto, senza contare il procedimento inverso di ri-vestimento e ritorno al mio giaciglio.
Come diavolo dovrei fare??
Non posso certo farmela addosso, attirerei un esercito di parassiti, e poi non sarebbe né igienico né tantomeno piacevole.
D’altro canto non posso nemmeno trattenerla per sempre.
Dovrei chiedere aiuto a Doru?
No, no, è da escludere, non posso farlo!
Sarebbe incredibilmente imbarazzante, e preferisco non pensare a che reazione potrebbe avere.
Ma allora che diavolo posso fare?
Doru continua a russare, e per quanto mi sia difficile mi sforzo di concentrarmi su quel rumore e non sulle disastrate necessità del mio corpo.
Fa veramente un gran casino, mi chiedo come abbia fatto a non accorgermene prima, ma in effetti non l’ho
mai visto dormire prima.
Non ho nemmeno idea di quanto tempo sia passato da quando sono stato salvato. A me pare di essere così da giorni, ma d’altro canto nelle mie condizioni non reggo bene il sonno, e quindi potrebbe anche essere passato un solo giorno.
Sto ancora tentando di non pensare al mio problema quando sento le prime avvisaglie della fame e della sete.
Sarà pomeriggio? Sera? Mattina magari?
Non lo so. So solo che è ora di mangiare.
E nelle mie condizioni non posso certo permettermi di saltare un pasto.
-Ehi, Doru!- tento di chiamarlo, ma quello non mi ha minimamente sentito. Nemmeno smette di russare.
-Doru!- tento di nuovo, un po’più forte. Nulla. Lo sento sussultare nel sonno, e probabilmente girarsi con un fruscio.
Questo tizio ha il sonno pesante. Un altro tentativo e basta, perché comincia già a farmi male la gola.
-DORU!- grido con tutte le mie forze.
Stavolta funziona, sobbalza e smette di colpo di russare, emettendo un sonoro sbadiglio e probabilmente stiracchiandosi, facendo scricchiolare un paio di ossa. Per qualche ragione il suono mi fa rabbrividire.
-Cosa succede?- mi chiede, sbadigliando di nuovo e rialzandosi, avvicinandosi di qualche passo al mio giaciglio.
-È ora di mangiare. E ho anche sete- rispondo.
Lo so, suona molto sfacciato rivolgersi così alla persona che mi sta salvando la vita, ma d’altro canto ho davvero fame e sete, e quelle poche cucchiaiate di minestra ingurgitate a fatica non costituiscono certo un pasto soddisfacente.
E non bisogna dimenticare che il mio piccolo problema alla vescica era ben lontano dall’essersi risolto, e questo mi rendeva un tantino nervoso.
-Ah, bene. Tu meglio?- mi chiede. Non sembra offeso dal mio comportamento; o forse non capisce abbastanza la mia lingua da rendersi corto della mia scortesia.
-Un po’ meglio, si- rispondo sinceramente.
Doru mi aiuta di nuovo a sedermi, provocandomi di nuovo una scossa di fitte violente ai muscoli e una sensazione alquanto spiacevole tra le gambe.
Dannazione, possibile che una questione così futile possa diventare così problematica?
-Come vanno tuoi occhi?- mi chiede ancora, stavolta alzandosi e armeggiando con qualcosa che non riesco a distinguere. Poco dopo si china e quando sento un crepitio di fiamma capisco che sta di nuovo accendendo un fuoco per cucinare.
-Non molto bene. Non vedo praticamente nulla- rispondo, mentre la fame e la sete crescono. E non sono le uniche necessità che mi preoccupano.
Doru fa un verso di disappunto o forse di delusione, non saprei dire, mentre dal rumore direi che sta mettendo di nuovo qualcosa a cuocere nell’acqua.
Quel suono è al momento una vera tortura per me, e non solo per la mia sete.
Maledizione, e maledizione di nuovo!
Credo di aver emesso un gemito o qualcosa di simile, perché Doru si è fermato all’improvviso e ho come l’impressione che mi stia fissando.
-Tutto bene?- mi chiede con tono preoccupato.
Faccio per mentire, per rispondergli di si ma lui si avvicina e si china su di me, posandomi una mano sulla fronte.
-Tu non più febbre- dichiara con…sollievo? Si, sembra decisamente sollevato.
-No, non è quello il problema…- mi esce dalla bocca prima che possa fermarmi
-Quale problema allora?- mi domanda.
Deglutisco, e cerco disperatamente di respingere in qualche modo l’afflusso di sangue al viso.
Oh no, non arrossire! Non arrossire! Qualsiasi cosa ma questo no!
-Il problema…- la voce mi si blocca. Mi umetto le labbra e riprendo a parlare cercando di ignorare l’imbarazzo –ecco…io…mi scappa,ecco!-
L’ho detto, ecco!
-Scappa?- Doru sembra confuso. Oh no, non ditemi che… -cosa scappa?-
Stavolta sono certo di non avere più una singola goccia di sangue in corpo. Mi è defluito tutto in faccia.
-Mi scappa! Ho bisogno di orinare!- chiudo gli occhi. Santi numi, possibile che debba umiliarmi a questo modo?
Un “oh” di comprensione è tutto ciò che dice Doru. Probabilmente è troppo disgustato per parlare.
Ma poi le sue mani mi sollevano per le spalle e mi aiutano ad alzarmi.
Ma è stato troppo rapido, i miei muscoli vengono trafitti dal dolore e stramazzerei per terra se Doru non mi afferrasse prontamente da sotto le ascelle. Mi accascio contro di lui senza forze, ed ora è solamente la sua presa a sostenermi.
Deve essere davvero forte. Nonostante sia mezzo morto e i miei muscoli siano semiparalizzati io non sono certo tanto leggero!
-Scusa, io poco attento. Cerca di resistere, io aiuto te camminare- si scusa, quindi mi circonda le spalle con un braccio e mi aiuta a mettere il mio attorno alle sue, sostenendomi come un compare che accompagni in strada l’amico ubriaco.
Dire che mi aiuta a camminare è un eufemismo. Mi sta praticamente trascinando per nonsodove, e nonostante la sua indubbia forza non è certo una passeggiata.
Diamine, non sono certo una tenera fanciulla in fiore!
Dopo un po’ si ferma, apparentemente abbastanza soddisfatto dal luogo scelto.
Segue un lungo silenzio imbarazzante carico di tensione.
-Allora…ehm…- bofonchio io tanto per rompere il silenzio, ma non mi viene in mente assolutamente nulla da dire.
-Ora io…aiuta te- dice Doru con tono apparentemente risoluto. Nonostante ciò, l’esitazione nella sua voce mi fa capire che molto probabilmente anche lui deve essere imbarazzato dalla situazione tanto quanto me.
Rapidamente mi toglie il suo mantello di dosso; mi slaccia la cintura, e le mie braghe cascano a terra da sole, dato che oramai le mie gambe smagrite non riescono più sostenerle.
Vengo immediatamente assalito da un gelo acuto alle parti scoperte.
In qualche modo riesce a tenermi in piedi solo con un braccio e l’appoggio di una sua spalla, mentre con l’altra mano ha l’accortezza di afferrare il mio braccio per forzare la mia mano quasi inerte a sostenere il membro, mentre tento con sollievo di abbandonarmi all’epurazione delle scorie.
Per mia somma sfortuna non avevo contato due grandi antagonisti: l’inattività e le carenze alimentari.
Perciò quello che sentii in quel momento non fu affatto una liberazione, ma un dolore lancinante alla verga come se non stesse sputando fuori acqua, bensì fiamme, accompagnato da un altrettanto dolorosa fitta alle reni.
Urlo di dolore per alcuni lunghi, interminabili istanti prima che finisca, e rimane comunque un dolore sordo e pulsante, quasi come un avvertimento alle torture che ancora mi aspettano per sopravvivere.
E sono appena all’inizio.
Procedimento inverso, e il mantello di Doru di nuovo sulle mie spalle. Il freddo sembra dissiparsi dalle mie parti ora coperte.
-Tu non hai freddo, Doru?- gli chiedo mentre mi riaccompagna al nostro modesto addiaccio.
-Freddo? Questo posto niente freddo. Tu troppo debole, tuo corpo cerca calore. Io venuto da posti molto tanto più freddi. - risponde tranquillamente, e in effetti mi sembra piuttosto a suo agio qui.
Raggiungiamo il nostro accampamento improvvisato, e il rumore dell’acqua che bolle che riempie l’aria per me ha lo stesso suono di una benedizione sacra.
Sto finalmente resuscitando, e so che ogni giorno che passa io sarò sempre un po’ più forte di quello prima, finché non saprò di essere di nuovo vivo.
E tutto questo, non devo scordarlo, io lo devo a Doru.
Il calore, il cibo, l’acqua e il mio respiro, e anche la fame e la sete, la sofferenza e la fatica che ogni volta mi ricordano che non sono morto, li devo tutti a lui.Un nuovo pasto, liquido e caldo come il precedente, mi riempie le viscere scaldandomi da dentro.
Perfino la mia anima tormentata sembra trovarne ristoro.
Non so più nemmeno per cosa sto andando avanti, so soltanto di essere invaso da un forte impulso di sopravvivenza, e anche se oramai per me non resta più nulla, ho ancora un debito salato da ripagare.
E non si potrebbe forse definire questo uno scopo?
-Che cosa successo qui? Perché tu rimasto solo? Altri avere abbandonato?- mi chiede Doru più tardi, dopo che il mio stomaco è un po’ più pieno e la mia sete soddisfatta.
Avrei dovuto sapere che sarebbe arrivata prima o poi.
La Fatidica Domanda.
-Morti. Sono tutti…morti- rispondo con amarezza.
Di nuovo rivedo quel maledetto sorriso, i capelli che prendono fuoco, i vestiti in fiamme…
Il resto lo lascio a te…
No, no, no, smettila di pensarci, non pensare a quello, non pensare a lui…non tormentarti ancora…
-Chi? Dove? Io trovato solo te- domanda ancora lui.
-Ho seppellito gli altri…seppellito e bruciato…i corpi- mi blocco, la mia voce ormai è un fievole sussurro.
Il resto lo lascio a te…
-Cos’è successo?- ancora una domanda
Mi mordo le labbra per impedire ad un singulto di uscire.
-Una battaglia. Tutti morti, tutti…ammazzati. Squartati come agnelli… i-io…non…non ne voglio parlare…- di nuovo mi mordo forte le labbra per impedirmi di piangere. Piangere è per i deboli, per i vigliacchi, e per i marmocchi.
Io non devo essere debole. Devo resistere.
Devo…cosa? Vendicare la loro morte? O più semplicemente…sopravvivere?
Non lo so.
Ma non posso mostrarmi debole; io devo essere forte.
Doru sembra capire e non mi fa più domande. Invece mi aiuta come al solito a stendermi nel mio giaciglio.
-Riposa Alastair. Sogna buone cose, non pensare a passato- sussurra con tono rassicurante.
Ah, quanto vorrei farlo.
Poter riposare senza essere costretto a rivederlo, a rivedere le sue ossa carbonizzate, e il suo sorriso eterno. Il suo dannato sorriso.
Doru mi copre meglio con il mantello, e mi da una leggera pacca sulla schiena, come per cercare di rincuorarmi.
-Tu no preoccupa. Niente pericolo qui. Tu al sicuro con me- dichiara fieramente, sedendosi non molto lontano da me.
Poco prima di addormentarmi ripenso a tutto quello che è successo dal mio ultimo risveglio.
È incredibile come certi piccoli problemi quotidiani possano rivelarsi quasi insormontabili, nella situazione sbagliata…
-TO BE CONTINUED!-
TRADUZIONI:
***
"Purificare"¹
(Lacuna Coil)
Non posso combattere contro di me
Non più
Autodistruzione che ho predetto
Non molto tempo fa
Pietrificato
Pensieri così lontani da me
Il potere della mia giustizia mi soffia via
È proprio il caso di ripetere
ciò che non ti ho mai detto prima
Festeggiamo
Sono di nuovo vivo
Tu non ti aspetti da me
questa reazione a catena
tu non puoi immaginare da me
questo grande affetto
Vedi la struttura del mio orgoglio
non è stato così facile costruirla lontano da qui
non me ne sono mai andato da te
non ho mai camminato da solo
Un piacere mi fa vibrare di nuovo stanotte
So semplicemente pensando a come sia bello sentirmi di nuovo così bene
Festeggiamo
sono di nuovo vivo
È ora di voltare pagina e iniziare
e poi
credi che sia tempo
di convincerti che è finita?
Festeggiamo
sono vivo di nuovo
***
morningstar:Salve lettori! Solo un saluto prima dell’attesa delle vostre recensioni e di un nuovo capitolo
Alastair: qualcuno mi salvi da quest’autore psicopatico!
morningstar:Psicopatico IO???Ma quando mai? *nasconde una motosega imbrattata di sangue dietro la schiena* ehm ehm…
Donnachaidh: Tu lamenta troppo, Alastair
Alastair: Ma Doru! Hai visto cosa mi ha fatto fare in questo capitolo? Senza contare che nell’intera storia sono stato quasi ucciso, assiderato, a digiuno forzato, disseccato, quasi ammattito, senza contare le mille sofferenze della riabilitazione! Ç_Ç voglio un avvocato!
morningstar: Su su piantala di lamentarti…tu non vuoi che nel prossimo capitolo Doru scopra improvvisamente il suo lato di sadico dominatore serial killer latente oltre che mai esistito prima…vero???*evil grin*
Alastair: O.O no no io scherzavo! Mi piace stare qui! È…accogliente…credo. Non saprei visto che vedo solo delle vaghe forme scure
morningstar: Le canne fanno male…
Alastair: Ehi!!! è___é
Donnachaidh: Cortesia Lettori leggere e recensire questa storia!
Alastair: U.U pure tu ti ci metti…
morningstar: Al prossimo capitolo!bye!